Il 27 febbraio 2020 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea la direttiva del Consiglio Ue 19 dicembre 2019, n. 2020/262, che dispone un generale riordino del sistema armonizzato delle accise. Com’è noto le accise, come l’Iva, sono materia armonizzata e rappresentano oggetto di una disciplina generale comune da parte del legislatore europeo. La nuova direttiva non si limita a inserire in un unico testo le numerose modifiche, intervenute nel corso degli anni, alla precedente direttiva accise (n. 2008/118), ma introduce anche alcune importanti novità nella tassazione dei prodotti assoggettati a tale imposta (carburanti, elettricità, alcolici, tabacchi).
A implementazione di tale direttiva, la decisione del Parlamento Ue 15 gennaio 2020, n. 263, istituisce un nuovo sistema informatizzato per la gestione dei movimenti e dei controlli dei prodotti soggetti ad accisa, ricercando, altresì, un maggiore coordinamento con la disciplina doganale europea contenuta nel cdu (Reg. 952/2013).
L’Unione europea, infatti, si è posta l’obiettivo di un miglior controllo sulla circolazione dei prodotti soggetti ad accisa. Tale risultato passa per la necessità una verifica in tempo reale delle merci in dogana.
Altro fondamentale intento del legislatore Ue è l’implementazione e l’armonizzazione degli strumenti necessari al contrasto delle frodi nel settore delle accise. Come si apprende dalla stessa decisione, la Commissione Ue sarà incaricata di coordinare la valutazione dello status attuale dei metodi di gestione e la stipula dei contratti necessari alla modifica e all’estensione del sistema.
L’avvio delle attività necessarie all’implementazione del nuovo sistema informatico si prevede per il 10 febbraio 2021. La decisione punta sulla necessaria collaborazione fra Unione e Stati membri che dovranno fornire investimenti in personale e mezzi finanziari indispensabili all’installazione e allo sviluppo dei sistemi elettronici.
Secondo la cosiddetta better regulation, adottata ormai da tempo dal governo dell’Unione, si prevede che la Commissione e gli Stati tengano conto delle opinioni dei settori commerciali interessati.