Ancora posticipati, nel Regno Unito, i controlli doganali sui prodotti sanitari e fitosanitari importati dall’Unione europea. È quanto annunciato il 14 settembre scorso dal Parlamento inglese, che ha deciso di mantenere in vigore anche la disciplina transitoria per le importazioni di prodotti agroalimentari esportati nel Regno Unito.
In particolare, come illustra l’Ufficio Ice di Londra, per le importazioni di prodotti agroalimentari slitta dal 1° ottobre al 1° gennaio 2022 l’obbligo di pre-notifica delle importazioni, mentre i nuovi requisiti per i certificati sanitari di esportazione, inizialmente previsti per il 1° ottobre 2021, saranno introdotti dal 1° luglio 2022. I certificati fitosanitari e i controlli fisici alla frontiera inglese sui beni SPS saranno richiesti soltanto dal 1° luglio 2022, mentre è stata annullata la scadenza originaria del 1° gennaio 2022. Rinviate a luglio del prossimo anno anche le dichiarazioni di sicurezza sulle importazioni, originariamente previste come obbligatorie al 1° gennaio 2022.
Tali proroghe confermano la percezione di una Brexit a due vie. Se, infatti, l’Unione europea applica dal 1° gennaio l’accordo faticosamente raggiunto con il Regno Unito, che a tutti gli effetti è considerato un Paese terzo, lo stesso non avviene alla Dogana UK. Il Regno Unito prosegue nella scelta di rinviare una serie di misure conseguenti all’uscita dall’unione doganale e dalle regole UE, per consentire alle imprese, al settore della logistica e alla Dogana inglese di adattarsi al cambiamento in modo graduale e per far fronte alle conseguenze dell’emergenza da Covid-19. La scelta si è resa necessaria in considerazione delle gravi difficoltà di approvvigionamento dei supermercati e dell’elevata dipendenza dalle forniture europee: circa il 25% dei prodotti alimentari consumati dagli inglesi proviene, infatti, dal vecchio continente. Ad aggravare ulteriormente la situazione ha concorso, inoltre, la mancanza di personale che, a seguito della Brexit, ha coinvolto soprattutto il settore degli autotrasporti.
Da segnalare, inoltre, che unitamente alla decisione di prorogare i termini di reintroduzione dei controlli doganali alla frontiera con l’Unione europea, la Gran Bretagna ha rinviato unilateralmente anche l’introduzione dei controlli nel Mare del nord, lasciando senza supervisione doganale gli scambi al confine con il territorio irlandese. Vedremo, quindi, quale sarà la reazione dell’Unione europea alle recenti dichiarazioni del governo UK.