Il 18 febbraio 2022 è ufficialmente entrato in vigore il Regolamento di esecuzione (UE) 2022/191, tramite il quale la Commissione europea istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di elementi di fissaggio in ferro o acciaio (c.d. fasteners) di origine cinese.

Dopo aver constatato un considerevole calo dei profitti per le Società europee produttrici di viti, bulloni e altri elementi di fissaggio in ferro e acciaio e il contestuale raggiungimento del 15% della quota di mercato da parte delle imprese cinesi, la Commissione ha dichiarato l’esistenza del dumping, e del nesso di causalità tra le importazioni dalla Cina e il pregiudizio per l’economia dell’Ue.

Sono stati, pertanto, introdotti dazi antidumping definitivi sulle importazioni di determinati elementi di fissaggio in ferro o acciaio non inossidabile (viti per legno e autofilettanti, altre viti e bulloni a testa, rondelle), originari della Repubblica popolare cinese.

Pur in assenza di misure provvisorie, la Commissione ha direttamente stabilito misure antidumping definitive in conformità all’articolo 9, paragrafo 4, del Regolamento (UE) 2016/1036, introducendo un dazio con aliquota generale dell’86,5% applicabile al prezzo franco frontiera dei prodotti, calcolato al netto dell’assolvimento daziario. È tuttavia riconosciuta una possibile riduzione di tale misura fino al 22,1% nei confronti di importazioni riferite a specifiche società fornitrici cinesi, espressamente menzionate nel dispositivo del regolamento.

Non essendo state disposte misure provvisorie, la Commissione europea ha negato ogni possibile applicazione retroattiva dei dazi antidumping definitivi per le importazioni effettuate antecedentemente all’entrata in vigore della misura.