Il 1° maggio 2024 è entrato in vigore il nuovo accordo di libero scambio tra Unione europea e nuova Zelanda, dopo una travagliata fase di negoziati avviata nel 2018 conclusasi con il completamento della procedura di ratifica del 25 marzo scorso.
In uno scenario internazionale sempre più ricco di sfide e aggiornamenti, gli accordi, come quello appena entrato in vigore, rappresentano uno strumento ambizioso per approfondire e ampliare le relazioni tra Unione europea e partner vecchi e nuovi. L’accordo di libero scambio offrirà agli operatori economici dell’UE la possibilità di usufruire di nuovi rilevanti vantaggi all’esportazione dallo Stato oceaniano.
Tra le notevoli opportunità garantite dalla nuova partnership, l’eliminazione dei dazi su tutte le merci dell’UE esportate in Nuova Zelanda: vino e spumante, come Prosecco e Champagne, dolciumi, cioccolato, biscotti e carne suina possono ora fruire del c.d. dazio zero. Ridotte, invece, al 91% le tariffe per i prodotti che arrivano in UE dai territori neozelandesi. Introdotto, inoltre, un sistema di protezione per le indicazioni geografiche delle parti coinvolte, elencate nell’allegato 18-B dell’accordo. Tra le IGP italiane figurano alcuni tra i più rinomati prodotti alimentari e bevande della penisola, come la mozzarella di bufala, l’aceto balsamico di Modena o il Parmigiano reggiano. Sui prodotti agricoli sensibili come la carne bovina, carne ovina e i prodotti lattiero-caseari è invece garantita una più attenta protezione attraverso contingenti tariffari specifici.
Con riguardo ai servizi, si guarda a una maggiore fruibilità dei settori chiave del mercato neozelandese, anche se, attualmente, l’UE risulta esportare più del doppio di quanto importa: 2,6 miliardi di euro di servizi prestati da imprese dell’UE, contro 1,1 miliardi di euro di servizi ricevuti da imprese neozelandesi. Tra i settori interessati si notano quello finanziario, quello marittimo e delle telecomunicazioni. Attenzione anche ai servizi di spedizione e consegna e alle attività neozelandesi di appalto pubblico, per le quali si cerca di garantire un migliore accesso alle imprese unionali.
Concordate, inoltre, nuove regole di origine preferenziale, volte a garantire agevolazioni tariffarie ai soli prodotti trasformati in modo significativo all’interno del territorio unionale o neozelandese.
Il nuovo accordo promuove un partenariato commerciale più forte anche su temi come la sostenibilità ambientale e la lotta al cambiamento climatico sostenuta dall’Accordo di Parigi. Un’importante novità è rappresentata, in questo senso, dall’introduzione di una cooperazione rafforzata generale per la riduzione dei sussidi sui carburanti fossili nella cui campagna di riforma sono impegnate sia l’UE che lo Stato neozelandese.
Promossa, inoltre, per la prima volta all’interno di un accordo UE, l’attuazione delle direttive nell’ambito delle convenzioni ONU sulla parità di genere e sui diritti delle donne e delle minoranze, indirizzando una serie di benefici, in particolare, nei confronti della popolazione Maori, al fine di facilitare gli scambi commerciali dei loro prodotti.
Sara Armella