Con il Regolamento Ue, 12 ottobre 2020, n. 1428, la Commissione europea ha istituito nuovi dazi antidumping provvisori sull’importazione di estrusi in alluminio di origine cinese. Si tratta di misure volte a tutelare le imprese italiane che realizzano profilati di alluminio mediante macchinari ad alta precisione, a fronte dell’importazione di beni originari della Repubblica popolare cinese a prezzi inferiori rispetto a quelli applicati nel mercato interno.

Com’è noto, i dazi antidumping assolvono una funzione non propriamente fiscale, bensì sanzionatoria e di tutela del mercato, mediante un riequilibrio del prezzo del prodotto, in quanto mirano ad equiparare il prezzo del bene estero, con un dazio specifico, di importo equivalente al margine di dumping praticato.

Tali misure rappresentano lo strumento più utilizzato per contrastare pratiche commerciali in grado di alterare sensibilmente i mercati interni, tanto che, dal 1995 al 2013 sono state avviate ben 4.230 indagini antidumping, con l’istituzione di 2.719 misure definitive. Secondo la trentottesima relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio, del 30 aprile 2020, alla fine del 2019 l’Unione europea disponeva di 140 misure di difesa commerciale in vigore, di cui 94 misure antidumping definitive.

I dazi antidumping introdotti dal regolamento del 12 ottobre scorso variano dal 30,4% al 48,0% del prezzo netto franco frontiera dell’Unione e trovano applicazione soltanto nei confronti delle aziende e degli specifici prodotti di origine cinese ivi elencati. Si tratta, in particolare di barre, profilati, cavi e tubi, non assemblati, contenenti un tenore di alluminio non superiore al 99,3%. Sono esclusi, invece, i prodotti uniti, i tubi saldati e i kit di prodotti finiti.

Nel mese di agosto, inoltre, la Commissione europea ha avviato un’indagine relativa alle importazioni di fogli e nastri sottili di alluminio, di spessore inferiore a 0,021 mm, originari della Repubblica popolare cinese (Commissione europea, 2020/C 352 I/01) e un’indagine per i laminati di alluminio di spessore superiore (Commissione europea 2020/C 268/05). Se sarà confermata l’esistenza di pratiche di dumping, l’industria cinese dell’alluminio potrebbe essere colpita da nuovi dazi antidumping già a partire dal mese di marzo del 2021.