I gestori di piattaforme e-commerce devono comunicare le informazioni relative alla propria attività entro il 31 gennaio 2024.

Questo è quanto stabilito dal provvedimento del direttore Agenzia delle entrate, 20 novembre 2023, n. 406671.

Il documento di prassi chiarisce quali sono le informazioni che dovranno essere oggetto di comunicazione da parte dei gestori, ossia il nome, l’indirizzo della sede legale, l’indirizzo di posta elettronica, il numero identificativo fiscale (NIF) e individuale (IIN) del gestore della piattaforma, nonché il codice fiscale italiano dei venditori.

Il provvedimento in commento individua anche i soggetti obbligati alle comunicazioni, nonché quelli esonerati.

Sono definite, altresì, le modalità di scelta dello Stato membro nel quale i gestori delle piattaforme hanno deciso di adempiere agli obblighi di comunicazione.

Occorre specificare, inoltre, che tutte le informazioni richieste dovranno essere fornite utilizzando i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate.

Sono state stabilite le modalità procedurali per la trasmissione delle informazioni da parte dell’Agenzia delle entrate alle Autorità competenti degli altri Paesi membri dell’Unione europea. Sul punto, il provvedimento prevede che tali informazioni debbano essere comunicate entro i due mesi successivi alla fine del periodo cui le stesse si riferiscono. Il primo scambio di informazioni, pertanto, sarà effettuato entro il 29 febbraio 2024.

Il settore dell’e-commerce è stato interessato anche dalla recente proposta di riforma del Codice doganale unionale, presentata dalla Commissione europea lo scorso 17 maggio 2023.

Riguardo al settore del commercio elettronico, la Commissione ha previsto l’introduzione di un nuovo sistema di calcolo dei dazi doganali per le merci di basso valore, più comunemente acquistate al di fuori dell’Ue.

L’obiettivo è di abolire l’attuale soglia in base alla quale le merci di valore inferiore a 150 euro sono esenti da dazi doganali.

Attualmente, il sistema doganale attribuisce le responsabilità ai singoli consumatori e ai vettori, mentre, con la riforma in esame, le piattaforme online saranno responsabili di garantire il pagamento dei dazi doganali e dell’Iva al momento dell’acquisto, in modo che i consumatori potranno essere sicuri che tutti i dazi sono stati pagati e che i loro acquisti siano conformi alla normativa europea.

Alle piattaforme di e-commerce è riconosciuto un ruolo chiave nel garantire che le merci vendute nell’Ue siano conformi agli obblighi doganali.