Dal 31 gennaio 2024 sono in arrivo i controlli alla frontiera UK per le merci importate dall’Unione europea. La notizia è stata riportata lo scorso 16 novembre dal “Border Bulletin” dell’Ufficio di gabinetto inglese.
Il modello operativo dei controlli di frontiera sarà attuato in tre diverse tappe: dal 31 gennaio 2024 sarà richiesto l’”health certification” sulle importazioni di prodotti animali; dal 30 aprile, invece, saranno introdotti i controlli fisici e documentali di prodotti vegetali; e infine, dal 31 ottobre 2024, entreranno in vigore le dichiarazioni di sicurezza per le importazioni dall’UE. Il Governo ha previsto, inoltre, l’introduzione di una “single trade window”. Si tratta di un portale attraverso il quale gli operatori doganali e gli intermediari potranno assolvere i propri adempimenti doganali presentando all’Autorità competente, in un’unica soluzione, i loro dati in via telematica. Il nuovo portale rappresenta uno strumento di semplificazione analogo a quelli già previsti dal Codice doganale dell’Unione europea (art. 166, Reg. 952/2013).
L’Ufficio di gabinetto inglese ha lavorato a stretto contatto con le Autorità interessate, nazionali e UE. In particolare, i membri del Dipartimento per l’ambiente, l’alimentazione e gli affari rurali (DEFRA), hanno visitato alcuni Paesi dell’Unione europea, tra cui Danimarca, Belgio e Paesi bassi, al fine di coinvolgere le associazioni e le organizzazioni di spedizionieri doganali.
Il modello operativo si pone l’obiettivo di stabilire un miglioramento del funzionamento degli aeroporti, al fine di implementare i processi doganali relativi alle operazioni di trasporto di merci via aerea. Per esempio, si è stimato che modificando i requisiti per il trasporto aereo di merci spostate tra le strutture di stoccaggio temporaneo negli aeroporti, si contribuirebbe a ridurre il flusso degli oltre 2.250 spostamenti giornalieri di veicoli sulla rete stradale dell’aeroporto di London Heathrow.
La strategia del Regno Unito sembra ricercare una maggiore collaborazione con gli operatori doganali dell’Unione europea, stabilendo un canale di comunicazione e aggiornamento reciproco, attraverso il coinvolgimento di associazioni di categoria e professionisti.