La Commissione europea, con il regolamento delegato UE 25 gennaio 2024, n. 255, ha anticipato l’intenzione di introdurre la possibilità per tutti gli operatori di chiedere pareri vincolanti in materia di valore doganale. Tali pareri saranno rilasciati dalle Amministrazioni doganali dei Paesi membri.

Con l’introduzione dell’istituto in commento, la Commissione UE mira a completare il quadro normativo e operativo di riferimento che già prevede informazioni vincolanti sulla classifica (ITV) e sull’origine doganale (IVO), disciplinate dall’art. 33, Reg. Ue n. 952/2013 (Cdu).

Il valore in dogana, com’è noto, rappresenta il prezzo economico riconosciuto, in base alle regole specifiche del settore doganale, alle merci all’atto dell’immissione in libera pratica e rappresenta uno degli elementi fondamentali della fiscalità doganale, con regole specifiche e distinte da quelle applicabili nel settore della fiscalità diretta e particolarmente significative per i diritti immateriali e i rapporti infragruppo.

Le informazioni avranno efficacia vincolante non solo nei confronti dell’autorità doganale che l’ha emessa, ma anche per tutte le altre Dogane europee, sempre e solo, tuttavia, per quanto riguarda gli interessi di chi ne fa richiesta.

Strumenti come ITV e Ivo già favoriscono la collaborazione fra le autorità doganali e gli operatori economici, annullando il rischio, i costi e le incertezze di un potenziale accertamento doganale che potrebbe interessare le operazioni compiute anche negli anni precedenti.

Il parere dell’Agenzia delle dogane, infatti, obbliga l’autorità doganale nei confronti del titolare dell’informazione, ossia preclude eventuali contestazioni successive, consolidando la decisione fornita fino al momento della sua revoca o scadenza temporale. La Commissione ha precisato che, al fine di assicurare coerenza tra le diverse informazioni vincolanti doganali, le disposizioni riguardanti il valore dovranno essere in linea con quanto previsto in tema di classifica e origine.